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TRAPIANTO DI CAPELLI

UNA REALTA' FATTA DI PRECISIONE E TECNOLOGIA

Fino a non molti anni fa il trapianto di capelli si eseguiva secondo una tecnica molto grossolana rispetto ad oggi.
Per prelevare le radici dei capelli da innestare si utilizzavano i comuni bisturi impiegati per qualsiasi altro intervento chirurgico o, tutt'al più, i bisturi speciali da biopsia, che, per la loro forma circolare, fornivano delle isole contenenti molti capelli, già pronte per essere trapiantate. Anche per i lavori di rifinitura si utilizzavano pinze, forbici o altri strumenti di comune impiego nella chirurgia.
Il risultato era, a fronte di tempi di esecuzione abbastanza brevi, un impianto di pochi gruppi di capelli formati da 10-20 radici ognuno e troppo distanziati tra loro. Ciò rendeva alla chioma un effetto "a ciuffi di bambola", dall'aspetto veramente poco naturale.
Una regola valida per tutti gli interventi di chirurgia plastica estetica è che, per essere definito buono, il risultato deve essere prima di tutto naturale e in armonia con le caratteristiche fisiche di quella persona. Ciò vale anche in caso di trapianto di capelli e, per poter raggiungere risultati sempre migliori e naturali, come spesso accade in Medicina, ci è venuta in soccorso la tecnologia La vecchia tecnica che dava "l'effetto bambola" è stata quasi del tutto sostituita dal microautotrapianto di capelli.
L'impiego di strumentario microchirurgico, quali bisturi e pinze sottilissimi, insieme all'utilizzo di speciali occhiali con potenti lenti d'ingrandimento, ha permesso di arrivare a ricavare da una striscia di cuoio cappelluto, prelevata anch'essa con un bisturi creato appositamente per questa funzione, tantissimi microinnesti contenenti 1,2 o al massimo 3 capelli, che, una volta impiantati uno accanto all'altro nella zona da trattare, danno un risultato finale di grande naturalezza.
Tutto questo perché sì è arrivati a riprodurre esattamente ciò che fa la natura, che fa fuoriuscire da ogni "poro" del cuoio capelluto da uno a non più di tre capelli insieme. Oltre all'utilizzo di uno strumentario apposito, un momento fondamentale per la buona riuscita finale è la progettazione della zona da trattare.
E' necessario decidere insieme al paziente la strategia da adottare per ottimizzare la quota di capelli prelevata; ciò dopo aver illustrato le varie possibilità di impiego e distribuzione, in modo da conciliare il desiderio del cliente con le reali possibilità tecniche.
L' obiettivo rimane sempre il raggiungimento di un risultato naturale e questo lo si ottiene non solo riuscendo a ricavare microinnesti, ma anche distribuendoli nella zona da trattare in modo consono all'età e al tipo di area da trapiantare. Per esempio, se sì deve trattare la fronte e ricomporre l'attaccatura dei capelli, devono essere utilizzati gli innesti più piccoli contenenti un capello, mentre gli altri da 2 o 3 capelli verranno impiegati più indietro per dare volume alla chioma: in questa maniera sì ricrea esattamente ciò che succede in natura. In più, l'attaccatura di un quarantenne, per esempio, non può essere troppo bassa, perché si sa che, normalmente, con il passare del tempo, la linea frontale dei capelli arretra, anche nei capelloni incalliti!
Nell'intervento di microautotrapianto di capelli si associano, dunque, grande precisione, cura dei particolari e grande manualità nell'utilizzo di strumentario microchirurgico delicato.
Qualità che non tutte le equipe hanno, in quanto si tratta di caratteristiche che si acquisiscono e si affinano nel tempo, lavorando insieme con affiatamento per molti anni e possedendo già di base particolarità caratteriali tendenti alla meticolosità.

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