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Diabete 2: Difetto nel dna

confermato che almeno due geni se presenti in soggetti che mangiano troppo

IN UNO DEGLI STUDI più ampi nel suo genere, alcuni ricercatori scandinavi hanno confermato che almeno due geni, se presenti in soggetti che mangiano troppo e non fanno attività fisica, aumentano il rischio di sviluppare il diabete di tipo 2. detto anche dell'adulto o 'alimentare'.
Gli scienziati ritengono che questi fattori genetici possano essere la base di conoscenza che consente finalmente di progettare dei test in
grado di consentire ai medici di valutare le probabilità che un individuo, già a rischio per il suo stile di vita. sviluppi la malattia. II diabete di tipo 2 è un disturbo nel quale fattori ambientali come l'alimentazione e I'obesità interagiscono con varianti genetiche. La malattia, che riguarda soprattutto gli adulti ma che si sta manifestando con frequenza crescente anche in età giovanile e, addirittura, adolescenziale, è caratterizzata da insufficienze nell'azione dell'Insulina in tessuti quali i muscoli e il fegato, a cui segue l'esaurimento della sua produzione da parte del pancreas. Molti pazienti con una predisposizione genetica al diabete di tipo 2 tendono anche ad acquistare peso. Alla malattia sono state associate diverse varianti genetiche. ma finora la determinazione del loro valore predittivo è stata ostacolata dal fatto che poche di esse sono state valutate In studi su larga scala, come questo realizzato in Svezia. La ricerca, pubblicata sulla rivista `PLoS Medicine". è opera di scienziati dell'Università di Lund. in Svezia, che hanno studiato diversi geni candidati per la loro capacità di prevedere il diabete in 2293 cittadini finlandesi non malati, seguiti dal 1990 al 2002. I risultati mostrano che le -varianti nei geni PPARG e CAPN10 aumentano il rischio futuro del diabete di tipo 2, in particolare negli individui con altri fattori di rischio..
Uno dei vantaggi di questo studio, rispetto ad altri precedenti che avevano cercato associazioni fra le mutazioni genetiche e il diabete, secondo gli autori. è il fatto che negli altri studi sinora eseguiti i pazienti da analizzare venivano solitamente reclutati nelle cliniche per diabetici, comprendendo così un maggior numero di persone con le varietà genetiche più gravi.


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