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I FRUTTARIANI

Dopo vegetariani e vegani, è la volta dei fruttariani, il fruttarianesimo è solo all'inizio.
La dieta fruttariana è una severa forma di dieta vegana che genericamente è limitata al consumo di frutta fresca e frutta secca.
L’orientamento fruttariano fa la sua comparsa già sul finire del 1800, siamo in Germania. Il professore Arnold Ehret, noto per aver ideato la dieta senza muco, praticamente a base di frutta, è stato uno dei primi pionieri della dieta fruttariana. Il fatto che lui stesso soffrisse di una malattia dichiarata incurabile dai medici del tempo, lo portò con forza e ostinazione a cercare soluzioni e a studiare metodi alternativi di cura. Per questo si recò a Berlino e in seguito in Palestina, dove venne a contatto con un insegnamento nuovo e vitale, che lo portò a una comprensione della medicina libera dal retaggio di allora. Ritornato in Europa era guarito definitivamente e decise, vista la competenza acquisita, di aprire una clinica in Svizzera.
Più ristretta della categoria fruttariana semplice, che consuma anche frutti cotti, quella fruttariana crudista tende a mangiare solo frutti crudi. Tutto ciò al fine di praticare una nutrizione naturale, e pertanto più armonica con le caratteristiche psicofisiche della nostra specie. La specie umana é, secondo i fruttariani, frugivora; é stata selezionata dalla natura per nutrirsi dei suoi frutti. Per l'uomo che si trovasse in uno stato di natura, senza apparecchi per cucinare, disponendo solo del suo corpo, senza attrezzi di nessun tipo, la frutta e la sola cosa che prenderebbe, rifiutando erbe, cereali, radici e tuberi; naturalmente rifiuterebbe, essendone incapace di catturare, uccidere e mangiare altri animali oppure di berne il latte.
La frutta, in sostanza, costituisce un alimento naturale, che, comparso quando comparve, l'uomo, fu chiaramente destinata dalla Natura, simbioticamente, a nutrire in modo ottimale l'uomo.
I frutti, quei prodotti della natura costituiti essenzialmente di polpa commestibile intorno a semi, comprendono i frutti nobili degli alberi, comunemente chiamati "frutta" , e quelli delle piante, più o meno vicine alla terra che chiamiamo "frutti" (selvatici, di bosco, mirtilli ad esempio), o "frutti dell'orto" (zucche, peperoni, pomodori, cetrioli, etc.). I frutti potrebbero essere definiti come prodotti progettati su misura per l'uomo, tanto corrispondono ai nostri sensi e fattezze, se non fosse che hanno avuto origine molto prima della specie umana.
Da tale regime alimentare vengono totalmente ed ovviamente esclusi i prodotti di origine animale
I fruttariani possono scegliere tra sette gruppi principali di frutti: frutti acidi ( agrumi, ananas, fragole, melograni, kiwi, mirtilli e mele), frutti a bassa componente acida (mele dolci, ciliegie, lamponi, more, mirtilli, pesche, pere, papaya, fichi, albicocche e mango); frutti dolci ( banane, uva, meloni e cachi ); noccioline (noci pecan, mandorle, anacardi, noci macadamia, pistacchi, pinoli, nocciole); semi (girasole, sesamo, zucca e zucchina); frutta secca ( datteri, fichi, prugne secche e altro); frutti oleosi (avocado, noci di cocco e olive)
Si ritiene che sia meglio mangiare solo un tipo di frutta alla volta e attendere 45 minuti prima di assumerne un altro tipo e se una persona avverte ancora fame dopo aver mangiato un tipo di frutta, dovrebbe continuare ad assumerne una maggiore quantità dello stesso tipo, finché non si sentirà soddisfatto.
Nella dieta fruttariana è possibile mangiare ogni volta che si ha fame e senza contare le calorie, dunque prestando esclusivamente attenzione al tipo di frutta scelto. La frutta contiene già una ottima quantità di acqua, dunque a differenza delle altre diete non bisogna assumerne 1,5 o 2 litri al giorno, ma molto meno.
Indubbiamente esiste una correlazione positiva tra un elevato consumo di frutta e verdura ed una minore incidenza di tumori e di patologie di vario tipo, non per questo è giustificato elogiare tout court un certo tipo di alimentazione. I cibi crudi notoriamente ricchi di elementi vitali quali enzimi, vitamine, aminoacidi, sali e oligoelementi; inoltre sono ricchi di fibre e acidi grassi polinsaturi, che garantiscono una buona attività intestinale. Non bisogna dimenticare però che la dieta fruttariana richiede un'accurata conoscenza di sé e del proprio corpo: per evitare pericolose carenze nutrizionali è necessario prima informarsi a dovere e procedere per gradi, sapendo sempre ascoltare e osservare con sincerità tutto ciò che il nostro corpo di racconta. A ogni modo, sono tanti i rischi per la salute: il fruttarismo è più restrittivo del già limitato veganismo e aumenta ancor più le possibilità di carenze nutrizionali, in particolare può causare carenze di calcio, proteine, ferro, zinco, vitamina D, vitamina B e acidi grassi essenziali.
La maggior parte delle persone che provano a seguire tale regime dietetico rinuncia dopo poco tempo perché è davvero difficile essere costanti, data l’estrema rigidità. Ci sono vari effetti negativi derivanti dal seguire una dieta fruttariana, che includono un’ossessione per il cibo, un possibile isolamento sociale, problemi psicologici e spesso una forte sensazione di fame. La dieta fruttariana è assolutamente da evitare quando si parla di bambini.

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