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LA SUDORAZIONE ECCESSIVA

IPERIDROSI

La sudorazione, si sa, è un fenomeno fisiologico, soprattutto nei mesi estivi. Se in condizioni normali il nostro corpo produce circa ½ litro di sudore al giorno, quando la temperatura sale notevolmente possiamo arrivare a espellerne più di due litri all'ora
Se non vi fosse la sudorazione, il corpo non potrebbe liberarsi di quantità eccessive di calore, prodotte da situazioni esterne (clima) o interne (febbre). Evaporando, la sudorazione consuma calore corporeo.
Quando la regolamentazione di questo meccanismo è disturbata si ha l’iperidrosi che, come dice la parola stessa, è causata da una eccessiva sudorazione, per cui la necessità fisiologica del sudare diventa un disturbo. L’iperidrosi insorge a causa di un’eccessiva risposta delle ghiandole sudoripare ad uno stimolo cerebrale. Ma i motivi dell’eccessiva sudorazione non sono completamente chiariti, poiché sussistono una serie di concause fisiche e psichiche.
L’iperidrosi può essere generalizzata, circoscritta e comparire in seguito a fattori ambientali o emozionali, può essere dovuta a stimoli endocrini, dietetici, farmacologici e vegetativi. Tra le patologie responsabili di questo distrubo troviamo l’ipertiroidismo o altre disfunzioni del sistema endocrino. Ancora, condizioni come la menopausa, l’obesità o alcuni squilibri ormonali possono alterare la produzione di sudore. Infine altre cause, in casi limitati, possono essere alcolismo, neuropatie derivanti da diabete, alcune carenze iatrogene e alcuni tipi di tumore. Tutti questi fattori concorrono al problema della cosiddetta iperidrosi secondaria, cioè dipendente chiaramente da una causa scatenante.
L’iperidrosi può manifestarsi, oltre che nelle mani, anche nei piedi, nelle ascelle e nel viso.
Gli stati emozionali sono generalmente implicati nella comparsa di iperidrosi locale, che si risconta con predilezione nel palmo delle mani, nella pianta dei piedi, nell'area ascellare e nella fronte.
Altre alterazioni patologiche della sudorazione comprendono la cromoidrosi (sudorazione colorata che tinge di giallo i vestiti con cui viene a contatto) e la bromoidrosi (sudorazione maleodorante per l'aumentata decomposizione del sudore operata dalla flora batterica cutanea).Da un punto di vista fisico l’iperidrosi non è assolutamente allarmante, perché anche se può comportare un po’ di disidratazione, questa non raggiunge mai livelli pericolosi per l’organismo. Chi soffre di iperidrosi invece può arrivare a farsene un grosso problema psicologico, tale da imporre severe modificazioni e limiti alla propria vita professionale e sociale.
E’ quindi importante stabilire un percorso terapeutico adeguato. In prima istanza occorre escludere tutte le forme secondarie attraverso un'accurata anamnesi ed ulteriori, eventuali, indagini diagnostiche come gli esami ematici.
In ogni caso è buona norma evitare gli indumenti troppo aderenti, specie se costituiti da fibre sintetiche. In farmacia si possono trovare particolari deodoranti a lunga durata, capaci di limitare il disturbo grazie alla presenza di cloruro di alluminio, indicati soprattutto per la regione ascellare.
La terapia farmacologica dell'iperidrosi emozionale si basa sull'utilizzo di sedativi ed ansiolitici, capaci di limitare l'eccessiva emotività, ma anche di ridurre la soglia di vigilanza e causare sonnolenza. La soluzione chirurgica del problema avviene invece tramite approccio endoscopico, che consente al chirurgo  di operare addirittura in day hospital. L’intervento sul sistema simpatico consiste nella interruzione definitiva dei nervi e nodi nervosi (gangli) che trasmettono i segnali alle ghiandole sudoripare.
Infine, un intervento relativamente nuovo per risolvere il problema dell’iperidrosi è quello dell’utilizzo  della tossina del batterio Clostridium botulinum, meglio conosciuto come “botulino”,  in grado di bloccare la secrezione del sudore da parte della ghiandola sudoripara. Tale effetto viene determinato da molteplici iniezioni subdermiche, nella superficie interessata dall'eccessiva sudorazione, di minime quantità di tossina, che causando l’ inibizione del rilascio di un neurotrasmettitore, provoca l’ arresto dell'impulso nervoso responsabile della stimolazione della ghiandola sudoripara.

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