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LA FRANCIA MODIFICA IL SUO SISTEMA SANITARIO

Un servizio troppo dispendioso

I "cugini" d'Oltralpe sembra vogliano copiarci elevandoci a modello. Una serie di iniziative nel tentativo di evitare il tracollo. Parametri, cifre, esigenze economiche e necessità di gestione più oculata.

Dopo l'istituzione dell'assistenza sanitaria universale, disciplinata dalla legge del 28 luglio 1999, che portava effettivamente a termine un lungo processo (avviato in seguito alla liberazione dall'occupazione nazista) dì sistemazione della sanità in ambito statale, l'attuale governo francese ha da poco approvato una riforma che apporta modifiche sostanziali al sistema sanitario nazionale. L'insieme di tali modifiche avvicina sensibilmente il sistema d'Oltralpe a quello italiano, rispondendo innanzitutto, come fu per il nostro d.lgs. 502 del 1992, all'urgenza di adeguare ogni settore di competenza dello Stato ad esigenze di bilancio sempre più pressanti. In effetti, la sanità pubblica francese è stata fin qui estremamente dispendiosa per lo Stato (più di 90 miliardi di euro calcolati per il solo 2001), soprattutto a causa di abusi prevedibili ma non facilmente controllabili (frequentissimi i casi di persone ingiustificatamente assenti dal posto di lavoro, e che pure hanno percepito le cosiddette "indennità giornaliere" erogate dall'Assistenza sanitaria, pari ad una parte del guadagno medio giornaliero e maggiorate in funzione del numero di figli a carico).
Di qui la necessità di risanare il sistema sanitario pubblico, il cui disavanzo è vertiginosamente aumentato col passare degli anni: una breve ma approfondita analisi dei cambiamenti apportati dalla legge permetterà di chiarire con quali modalità e in quale misura la riforma recentemente approvata abbia preso a modello la sanità italiana. "Curare meglio spendendo meglio" è il vero e proprio slogan della citata riforma, che pure si ripromette di salvaguardare e perfino consolidare i principi che da sempre sono alla base dello stato sociale francese: l'uguaglianza dell'accesso alle cure mediche, garantita a tutti ì residenti sul suolo nazionale; la qualità delle prestazioni; infine, la solidarietà reciproca, secondo cui ciascuno deve contribuire in base ai suoi mezzi e ricevere in funzione dei suoi bisogni.
II ruolo dello Stato centrale resta sostanzialmente invariato: esso è il garante dei principi fondamentali del sistema sanitario, fissandone gli obiettivi capitali e irrinunciabili. Quanto all'Assisten
za sanitaria (Assurance maladie), le sue competenze vengono estese alla definizione, di concerto con i professionisti della salute e gli organismi di assistenza integrativa facoltativa, delle politiche ospedaliera e dei farmaci; parimenti, essa vedrà accresciuti i suoi poteri di intervento nell'ambito delle cure ambulatoriali. Le tre principali casse dell'Assistenza sanitaria (impiegati, lavoratori agricoli e imprenditori) sono riunite sotto I'egìda di un solo organismo, I'UNCAM, che, oltre a condurre le trattative con i professionisti della salute, ha il compito di proporre la lista delle prestazioni ammesse al rimborso e di quest'ultimo può far variare i tassi, naturalmente entro i limiti stabiliti dallo Stato. Infine, la riforma ha dato vita alla cosiddetta Alta Autorità per la Salute (Haute Autorité de Sante), istituzione pubblica indipendente a carattere scientifico e dotata di personalità morale, incaricata di valutare l'utilità dell'insieme delle prestazioni rimborsate dall'Assistenza sanitaria e di promuovere la qualità del sistema stesso.
Come far sì che tali modifiche permettano allo Stato francese l'auspicato risparmio di 15 miliardi di euro? Semplicemente intervenendo in modo massiccio non solo sugli organi di gestione della sanità, ma anche e soprattutto sul suo reale e quotidiano funzionamento; ed è a questo
io che emergono le somize maggiori con il sistema in e in Italia. La riforma ha inintrodotto, alla data del 1 iaio scorso, la figura del nonedico di base (médecin trai, che tutti i francesi dovranfficialmente identificare coale entro e non oltre la scaa fissata al 1 luglio prossimo. -ima era dunque possibile ri~rsi liberamente ad uno speta e, si badi, essere parzialte rimborsati delle spese soate, da oggi in poi sarà obtorio consultare in primo luoproprio medico di base, pe~sclusione dal suddetto rimu (sole eccezioni ammesse i i casi d'urgenza o di coni impedimento geografico). re, al fine dichiarato di resabilizzare il paziente, que:imo sl farà carico, per ogni ultazione di qualsiasi natuel pagamento di un euro, ralente del nostro ticket (ne dispensati i minori, le donicinte di più di sei mesi o pere così come i beneficiari "Assistenza Sanitaria Uniile Integrativa", questi ultimi resentando il 10% della po~ione). II contributo giorna(13 euro) che, in caso di ri-o ospedaliero, il paziente vergià in precedenza è destinacrescere annualmente di un , fino a stabilizzarsi a quota aro nel 2007. Nelle previsio,I governo, l'introduzione di aovo strumento, il DMP (Dos7ledico Personale), il cui im) dovrebbe essere generaliza tutta la Francia entro la me12007, permetterà un'ecoa di risorse stimata intorno i miliardi di euro: vera e pro'banca dati" contenente I'aiesf del paziente, il DMP faì procedure di intervento sao più mirate, limitando così ~se superflue. Se poi anche ito e le imprese sono fin d'orivolti nel risanamento ecoco della sanità, il primo con~ndo con il versamento di 1 -do di euro ottenuto dai diulla vendita del tabacco, le ide vedendo maggiorato 0,03% il già esistente "con:o sociale di solidarietà delle imprese" (in sigla, C3S); d'altra parte gli abusi di cui si è detto più sopra non sono più tollerati, se è vero che il governo stima ricavare circa 800 milioni di euro proprio dal potenziamento dei controlli in caso di malattia. Nondimeno, è stato previsto un piano di modernizzazione della gestione degli ospedali, soprattutto per quanto concerne la politica di acquisto da parte degli ospedali stessi - per il momento i dettagli di tale misura non sono stati resi noti, ma il risparmio atteso si aggira intorno alla cifra di 1,6 miliardi di euro. Infine, e ancora come da noi, la riforma intende promuovere l'uso dei farmaci generici (1), al fine di conciliare le esigenze di economia con I'imprescindibile valorizzazione della ricerca e dell'innovazione.
Facendo leva sulla bioequivalenza dei generici rispetto alla specialità registrata, il governo mira ad autorizzarne una più rapida messa sul mercato, ad incentivarne la vendita grazie all'abbattimento dei prezzi e ad incoraggiare i farmacisti a distribuirli. In tempo per il 2007, l'insieme di questi interventi dovrebbe far rientrare, annualmente, più di 1 miliardo di euro nelle casse dell'Assistenza sanitaria.
Come si evince da quanto detto,
oltre a realizzare la tanto auspicata unificazione dei diversi regimi di assistenza sociale, il sistema sanitario francese post riforma, guardando con indubbia attenzione al corrispettivo italiano, anela ad una gestione più oculata delle proprie risorse, a ciò indotto dal generale processo di "mercantilizzazione" che da tempo investe l'intera vita sociale di ogni paese globalizzato o in via di globalizzazione. II rischio maggiore di questa svolta è il medesimo che abbiamo visto concretizzarsi nel nostro paese: quello di una sanità a due livelli, l'uno comprendente la grande massa della popolazione, costretta per mancanza di mezzi ad adattarsi ai tempi e ai modi del pubblico, l'altro riservato a quei pochi che, al contrario, possono permettersi passerelle privilegiate
verso una sanità giocoforza di più alta qualità e maggiore accuratezza. A quando la venuta di una forma mentis che imponga l'esigenza di garantire, se non a tutti, alla maggioranza della popolazione mondiale, un'ottima qualità della vita?


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