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LA SIFILIDE

La notizia è proprio di questi giorni e riguarda una malattia che proprio in questi ultimi tempi sta riesplodendo e conta numerosissimi casi di pazienti infetti. Stiamo parlando della sifilide, una malattia sessualmente trasmissibile (MST), altamente infettiva, causata da un batterio chiamato Treponema pallidum. Questa malattia, se non viene trattata adeguatamente, può causare danni irreversibili ai nervi e ai tessuti del corpo e del cervello; si tratta di una patologia cronica e sistemica che può colpire quasi tutti i tessuti e gli organi.
La malattia si contrae attraverso il contatto fisico (rapporti sessuali) con parti infette del corpo di un soggetto già malato. Si tratta per lo più di piaghe che possono apparire esternamente sul pene e nella zona vaginale esterna, oppure all’interno di canale vaginale, ano e retto. Possono anche essere presenti sulle labbra e all'interno della bocca.
La fase primaria della sifilide inizia in genere con la comparsa di una piaga indolore chiamata "ulcera", solitamente piccola, dura e circolare. Anche se generalmente ne appare una sola, possono però formarsene altre.
L'infezione poi entra in fase latente o fase nascosta senza i sintomi, che possono durare per anni. Dopo questo, la sifilide può diventare la sua terza fase. Nella fase latente la malattia non può essere diffusa a differenza nelle fasi 1 e 2 quando la persona è contagiosa.

Alla fine di questa fase appaiono ulteriori sintomi che vengono frequentemente scambiati per altri tipi di problemi, come ad esempio l'influenza o lo stress.
Tra questi sintomi ci sono: stanchezza, dolori muscolari, febbre, mal di gola, mal di testa, ingrossamento delle ghiandole linfatiche, perdita di capelli a chiazze e dimagrimento.
La sifilide nello stadio terziario può provocare danni a cervello, cuore, occhi, fegato, ossa e articolazioni, che possono essere abbastanza gravi da causare anche la morte.
Altri sintomi della fase terziaria comprendono difficoltà nei movimenti, intorpidimento muscolare, paralisi, cecità progressiva e demenza.
Il modo più efficace per verificare la presenza dell’infezione è attraverso un test che analizza l’eventuale presenza nel sangue degli anticorpi per la sifilide. Questo esame è economico e facile da eseguire; puoi farlo presso un ambulatorio convenzionato o in una struttura sanitaria pubblica.

Se diagnosticato presto, il trattamento antibiotico prevede iniezioni di penicillina.
Le persone che hanno contratto la malattia da più di un anno possono avere bisogno di dosi multiple di antibiotici, mentre se si trovano nella fase latente o terziaria dell’infezione, probabilmente hanno bisogno di 3 dosi a settimana.

La prescrizione è quella di evitare di avere rapporti sessuali fino alla scomparsa dell'infezione. È estremamente importante astenersi da contatti sessuali durante la cura, finché tutte le lesioni non sono guarite e il medico dichiara che non c’è alcuna traccia di infezione nell’organismo.
Una volta terminata la terapia, bisognerà fare i test di controllo ogni 3 mesi in modo da poter verificare la risposta al trattamento.

Per prevenire la malattia, è necessario usare i preservativi in lattice, in poliuretano o le dighe dentali. Indossarli durante i rapporti vaginali, anali o anche orali può ridurre il rischio di contrarre la sifilide. Bisogna comunque assicurarsi di coprire completamente con il preservativo la piaga o il sito di infezione e sempre con i nuovi partner sessuali, in quanto anche loro potrebbero non sapere di avere la sifilide, soprattutto se non ci sono lesioni visibili.

Redazione Nuovaitaliamedica

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