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PREVENZIONE PROSTATA

La prostata è una ghiandola che svolge un ruolo importante nel sistema riproduttivo maschile. È un organo delicato, che può essere soggetto a svariate patologie tra cui il cancro alla prostata, che tuttavia ha buone probabilità di essere curato con successo, soprattutto se diagnosticato in tempo. C’è poi l'iperplasia prostatica benigna che è un ingrossamento non canceroso della prostata che ostruisce il flusso di urina e che può causare sintomi spiacevoli, come un flusso di urina debole ed improvvisi ed irrefrenabili necessità di urinare.
La malattia può derivare dagli squilibri ormonali che si producono con l’incedere dell’invecchiamento. La maggior parte degli uomini oltre i 60 anni, secondo gli studiosi, soffre di forme più o meno avanzate di BPH. Ma ci sono degli accorgimenti alimentari e abitudini salutari che possono aiutare a prevenire e ridurre i problemi cui la prostata può andare incontro.
Partiamo dalle abitudini alimentari. Un vero amico della prostata è il pomodoro perché contiene licopene che si ritiene sia una sostanza in grado di frenare i casi di tumore. Contiene una sostanza, detta licopene, capace di frenare i casi di tumore. Il licopene è un antiossidante, e come tale distrugge i radicali liberi, riducendo i danni provocati ai tessuti. Un consumo quotidiano di cibi come pomodori (la fonte più ricca di licopene) aiuta a proteggere dai danni al nostro DNA.
Sughi e salse di pomodoro, succo di pomodoro, pomodori crudi, guava, e anguria sono gli alimenti con il più alto contenuto di licopene.
Frutta e verdura contengono vitamine, minerali, fibre, e fitonutrienti (come carotenoidi, licopene, indoli, flavonoli) utili per contrastare diverse forme di cancro
I vegetali agliacei (aglio, porro, cipolla, scalogno, aglio cipollino) sono ricchi di flavonoidi e composti organosolfuri che hanno proprietà antitumorali e antimicrobiche, e rinforzano altresì il sistema immunitario.
Un vero toccasana è poi rappresentato dalle verdure della famiglia delle crucifere: germogli di rucola, broccoli, cavoletti di Bruxelles, cavolo, cavolfiore, rafano, cavolo rapa, senape, ravanelli, rape, cime di rapa mangiate 3-4 volte a settimana possono ridurre fino al 41% il rischio di sviluppare il cancro alla prostata rispetto a chi ne mangia solo una porzione.
Anche la melagrana possiede elevate capacità anti-infiammatorie e antiossidanti. In particolare, l'olio essenziale di semi di melagrana e il succo fermentato riescono a bloccare l'apporto di ossigeno alle cellule tumorali, rallentandone la crescita e provocandone la morte.
I prodotti di soia possono aiutare a prevenire l'ingrossamento della prostata e rallentare l'avanzamento tumorale. Questo effetto è attribuito agli isoflavoni, sostanze chimiche vegetali che aiutano a diminuire il diidrotestosterone (DHT), un ormone maschile che stimola la crescita eccessiva del tessuto prostatico.
Due volte a settimana sarebbe opportuno consumare alimenti come pesci d'acqua fredda: salmone, sardine, aringhe, merluzzo nero, trota. Il selenio è un ottimo minerale che può fornire protezione alla prostata per via del suo effetto antiossidante. Si trova in noci (specialmente quelle del Brasile), pesce, carne, uova, crusca di frumento, germe di grano, avena, riso e cereali integrali.
Una volta appreso quali siano gli alimenti che fanno bene alla prostata, non bisogna dimenticarsi dell’alimento più importante, l’acqua, e bisogna berne molta, meglio se oligominerale. Bevendo tanto si lava la prostata e si evita il ristagno delle sostanze irritanti contenute nell’urina. Anche un paio di bicchieri al giorno sono consigliabili, perché contiene vari antiossidanti, tra cui il resveratrolo, ma bisogna astenersi dalle bevute smodate, che provocano irritazione prostatica e sono da evitare sono i superalcolici.
E dopo avere mangiato e bevuto bisogna ricordarsi che l’attività fisica moderata giova a tutto l’organismo e di ciò beneficia anche la prostata. Un discorso a parte meritano l’equitazione e la bicicletta. Sollecitando il perineo, la zona tra l’ano e i testicoli, agiscono infatti direttamente sulla prostata. Quindi, fino a un certo punto aumentano beneficamente l’irrorazione sanguigna di questa zona, ma se la sollecitazione è troppo energica, creano infiammazioni.
E per finire un’ultima indicazione, fare sesso fa bene e l’astinenza fa male. L’ideale sarebbe fare l’amore due o tre volte alla settimana, in ogni caso almeno una volta ogni sette giorni, perché la prostata è fatta per produrre il liquido seminale e rilasciarlo. Ma se questo rilascio non avviene mai, la ghiandola si intasa, si gonfia. E in queste condizioni è più facilmente soggetta a ipertrofia. Concludiamo dicendo che in ogni caso, non appena si avverte un qualsiasi fastidio o disturbo, è sempre consigliabile consultare subito un medico urologo o andrologo per una visita di controllo.

Redazione Nuovaitaliamedica

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