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IL CANCRO ALLA PROSTATA

Il cancro alla prostata è uno dei tipi di cancro più diffusi nell'uomo e diventa più comune con l'avanzare dell'età. La prostata è una ghiandola – grande circa come una noce – che è presente solo negli uomini e che ha il compito di produrre e immagazzinare il liquido seminale.


Generalmente il tumore progredisce molto lentamente e nelle prime fasi del suo sviluppo rimane confinato alla prostata. Per questo motivo la sintomatologia iniziale è molto scarsa, aspecifica e sovrapponibile a quella dell'ipertrofia prostatica benigna, a cui spesso si accompagna.


Quando presenti, i sintomi dipendono dalla gravità, sviluppo e diffusione del tumore. I disturbi urinari ( minzione frequente, minzione dolorosa, bruciore uretrale, ecc. ) sono tipici dell'ipertrofia prostatica benigna, delle prostatiti e delle infezioni del tratto urinario, mentre sono meno comuni negli stadi iniziali del tumore alla prostata; qualora compaiano, è comunque importante segnalarli prontamente al proprio medico. Sintomi come dolore osseo (spesso localizzato alle vertebre, alle coste o al bacino), gonfiori agli arti inferiori, debolezza alle gambe, incontinenza urinaria e fecale, compaiono soltanto in uno stadio avanzato, come conseguenza della sua diffusione ad altre parti del corpo.


I fattori che possono aumentare il rischio di tumore alla prostata sono: l’età ( questo tumore si sviluppa maggiormente dopo i 65 anni ); le caratteristiche genetiche ( gli uomini con la pelle scura risultano essere più a rischio degli altri ); la presenza in famiglia di altri casi; l’obesità; una dieta ricca di grassi saturi.


Nella maggioranza dei casi, la diagnosi di tumore della prostata si affida agli esami di screening, poiché agli stadi iniziali, come già detto, questa neoplasia è in genere asintomatica, tanto che il 30% circa dei casi vengono scoperti quando la malattia si è già diffusa oltre la ghiandola.

Gli esami comprendono:

- esplorazione rettale per palpare la parete posteriore della ghiandola perché circa il 70% dei tumori si sviluppano vicino alla parte esterna della prostata e quindim in alcuni casi, sono rilevabili tramite proprio un’esplorazione rettale;

- esame del PSA (Antigene Prostatico Specifico) che consiste in un prelievo di sangue allo scopo di verificare il livello ematico di PSA, una sostanza prodotta dalla ghiandola prostatica che serve a fluidificare il liquido seminale. Livelli elevati di PSA o livelli crescenti nel tempo potrebbero indicare una prostatite, un’ipertrofia prostatica o un tumore della prostata;

- biopsia, prelievi di piccoli campioni di tessuto da aree diverse della prostata. Il tessuto viene poi analizzato al microscopio per accertare la presenza di cellule neoplastiche.

Le biopsie vengono sottoposte ad esame istologico al microscopio. Se vengono rilevate cellule neoplastiche, il medico anatomopatologo provvede a stabilire l’estensione del tumore nel tessuto. Possono quindi rendersi necessari altri esami ematici o radiologici;

TAC, per lo più utile in associazione con altri esami, perchè può mostrare i linfonodi patologici nella pelvi e nell’addome, dove il tumore prostatico tende a diffondersi;

Risonanza Magnetica Nucleare (RMN) valutare la presenza di malattia nell’osso e nelle parti molli;

PET con colina, moderna metodica che utilizza un radiofarmaco specifico, attualmente l’esame con la più elevata accuratezza diagnostica per la valutazione della diffusione della malattia.


Una volta confermata la diagnosi di cancro della prostata e stabilito il “grading” (grado di aggressività) le opzioni terapeutiche sono:

- chirurgia, il trattamento più diffuso per il tumore prostatico. La chirurgia come unica modalità terapeutica (senza quindi prevedere altri trattamenti successivi come radioterapia, chemioterapia, ecc.) è efficace per trattare il cancro circoscritto alla ghiandola prostatica;

- radioterapia che consiste nell’erogazione di raggi X per distruggere le cellule neoplastiche;

- ormonoterapia che riduce la produzione degli ormoni sessuali maschili, responsabili dell’accelerazione della crescita del tumore prostatico;

- chemioterapia.

Redazione NuonaItaliaMedica

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