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SGUARDO D'INSIEME AI TUMORI CUTANEI

apparenze morfologiche assai diverse

I tumori cutanei si presentano con apparenze morfologiche assai diverse:
- rilievi pa-pulosi (verruche piane, certi molluschi contagiosi, ecc.)
- ve¬scicole (idroeistoma, linfangioma)
- formazioni papillomatose e ver¬rucose (papilloma, verruca volgare)
- macchie (nevi pigmentari, nevi angiomatosi piani, xantoma piano, ecc.).
Per maggior completezza e chiarezza di descrizione e perchè alcune neoplasie possono presentarsi con apparenze morfologiche diverse.

TUMORI EPITELIALI

1. Verruche piane o giovanili
Sono neoformazioni della gran¬dezza di un capo di spillo o poco più, leggermente rilevate sul piano della cute, a superficie piana, rotonde e poligonali, isolate o riunite in gruppi, del colorito della pelle normale o leggermente giallognole o bruniccie. Si localizzano con predilezione al viso ed al dorso delle mani; colpiscono per lo più bambini o giovani.
2. Verruche volgari (porri)
Sono neoformazioni di grossezza variabile da un capo di spillo a una piccola nocciola, a superficie scabra ed irregolare per uno strato ipercheratosico il quale ricopre rilevatezze papillari ipertrofiche.
3. Verruche senili o seborroiche
Sono rilevatezze brune o ne¬rastre di grandezza variabile da una lenticchia ad una moneta di due centesimi, costituite da un accumulo corneo e grassoso sostenuto da piccole rilevatezze papilliforrni.
4. Papillomi o condilomi acuminati
Sono neoformazioni costi¬tuite da rilievi papillari enormemente sviluppati ricoperti da un epi¬telio acantosico.
5. Mollusco contagioso
È un tumoretto rilevato sul piano della cute di grossezza variabile da un capo di spillo ad un pisello (raramente fino ad una nocciola: mollusco gigante), di un colore bianco latteo o bianco roseo, a superficie Uscia o lucente, di forma emisferica (qualche volta globosa ed anche peduncolata), presentante alla sua sommità una piccola depressione resa spesso più evidente per una colorazione un po' diversa da quella delle parti circostanti (bianca, gialliccia, nerastra per deposito di pulviscolo).
Il mollusco è per lo più isolato, e quindi di forma regolare; diversi elementi vicini possono però addossarsi in masse irregolari.
Le sedi di predilezione sono la faccia (sono spesso colpite le pal¬pebre) e i genitali. Si osservano però abbastanza spesso molluschi con¬tagiosi anche al collo e sulle mammelle, più raramente nelle altre re¬gioni del corpo.



NEVI

Chiamiamo nevo qualsiasi deformità circo¬scritta della pelle, che abbia il significato di una anomalia di sviluppo, tanto se sia presente al momento della nascita, quanto se compaia in seguito, ad età più o meno avanzata .
Si possono distinguere quattro categorie di nevi:
1. Nevi pigmentari
I nevi pigmentari puri sono macchie di forma e di grandezza varie, di colorito bruno o nerastro o bluastro. Ne parleremo a proposito delle macchie .
La lentiggine, che si può dire una forma di passaggio tra il nevo pigmentario puro ed il nevo tuberoso, è una macchia bruna o nerastra della grandezza di una lenticchia. La si osserva, per lo più in uno o in pochi esemplari, sul viso, sul collo, sulle spalle o anche in altre parti: frequentemente è un po' rilevata e infiltrata. Queste lentig¬gini rilevate possono» trasformarsi in un nevo carcinoma (lentiggine maligna).
2. Nevi vascolari sanguigni e linfatici, nevo anemico.
3. Nevi tuberosi non vascolari
Questa catego¬ria comprende formazioni neviche assai diverse:
A) La forma più co¬mune è il nevo verrucoso molle (verruca molle, nevo cellulare), che si presenta come un tumoretto di gros¬sezza varia, da un capo di spillo a una mandorla, più o meno rilevato, qualche volta leggermente pedunco¬lato, di colorito giallastro o bruno, a superfìcie in¬crespata o mammellonata. Può essere glabro o coperto di peli (nevo verrucoso pe¬loso).
Il nevo verrucoso molle è quello che più frequentemente dà ori¬gine a un tumore maligno.
B) Nevi duri o ipercheratosici
Sono produzioni di forma e grandezza varia assai, solitarie o multiple, qualche volta aggruppate o anche presentanti una distribuzione sistematizzata (nevi duri lineari, nevi duri sistematizzati, nevi duri zoniformi). La loro superfìcie, iper-cheratosica, può essere piana o verrucosa. Qualche volta si hanno addirittura delle formaziani cornee a foggia di corno cutaneo.
Nelle lentiggini e nei nevi tuberosi bisogna essere molto prudenti negli interventi per evitare la eventualità di una irritazione che sol¬leciti la trasformazione in un nevo-carcinoma. Dovendo intervenire per ragioni di cosmesi o per altre ragioni, si farà preferibilmente l'aspor¬tazione completa.


FORMAZIONI PAPILLOMATOSE E VERRUCOSE

GENERALITÀ SULLE FORMAZIONI PAPILLOMATOSE E VERRUCOSE

Meritano di essere considerate a sé, perchè non possono essere ascritte né ai rilievi papulosi né alle formazioni nodulari.
Si presentano queste formazioni quindi costituite da una o, più spesso, da parecchie rilevatezze papilliformi semplici o ramificate più o meno strettamente riunite le une alle altre, a superficie rosea o bianchiccia o grigiastra, liscia o scabra, a seconda della spessezza degli strati epidermici.
I « tipi » di queste formazioni sono rappresentati dal papìlloma (condiloma acuminato) e dalla verruca volgare (porro); formazioni pa¬pillomatose e verrucose possono aversi però in affezioni cutanee di¬verse.


DERMATOSI PAPILLOMATOSE E VERRUCOSE

PAPILLOMA
(Condiloma acuminato, Cresta di gallo; impropriamente Vegetazione venerea).
È un tumoretto costituito da una o più escrescenze papilliformi, semplici o ramificate, ricoperte da un epi¬telio non ipercheratosico. A seconda della varia lunghezza, della varia forma, del vario aggruppamento delle escrescenze, il tumoretto assume apparenze un poco diverse.
Il colorito è roseo o leggermente grigiastro nei papillomi delle mucose e delle pseudo-mucose; simile a quello della cute sana, o leggermente giallastro o bruniccio nei papillomi della cute.
La mucosa e la cute circostanti all'impianto del papilloma non sono né arrossate né infiltrate. Nelle grosse formazioni papillomatose situate ai genitali ed ai contorni anali si nota però facilmente, spe¬cialmente in persone poco pulite, che la mucosa o la cute divengono sede di macerazione epiteliale, di abrasioni o di erosioni, di fatti infiammatori per irritazione chimica e per infezioni secondarie. Così frequentemente le vegetazioni del sacco balano-pre¬puziale si associano con fatti di balanopostite. Una volta costituitisi, i papillomi hanno tendenza non solo a crescere non solo ma a moltiplicarsi nella regione colpita.
I papillomi hanno la loro sede di predilezione ai genitali e nelle pieghe cutanee circostanti. Nell'uomo colpiscono specialmente la sede balano-prepuziale, ma possono invadere tutta la mucosa del prepuzio e del glande, il frenulo, la mucosa uretrale.

Nella donna può essere presa tutta la vulva; qualche volta la va¬gina e il collo dell'utero.
Non molto raramente si osservano papillomi nel cuoio capelluto (spesso a forma filamentosa, a ciuffo di pennello); qualche volta al viso, alle ascelle, sulla mucosa della bocca e della retrobocca.
Diagnosi. - È in generale assai facile. Molte volte la forma del papilloma è così caratteristica (forme peduncolate e ramificate, forme a ciuffo di pennello) che non è neanche da impostarsi una dia¬gnosi differenziale. Qualche volta però certi caratteri morfologici o la disposizione in certe sedi possono imporre qualche differenziazione. Per esempio, vegetazioni genitali o perianali molto stipate possono far pen¬sare alle papule o alle placche vegetanti della siflide, cioè ai cosiddetti condilomi piani..
Cura. - Le vegetazioni peduncolate vengono rimosse con il bisturi. Occorre però, dopo la escisione o il raschiamento causticare i punti d'impianto delle vege¬tazioni per prevenire le recidive.

VERRUCA VOLGARE (Porro)
È un tumoretto di grossezza variabile da un capo di spillo a una piccola nocciola, di forma per lo più rotondeggiante, di colorito giallastro o bruniccio o nerastro, a superfìcie irregolare e scabra per essere costituita dalla sommità di tante rilevatezze papillari ricoperte da epitelio ipercheratosico. Qualche volta queste rilevatezze papillari appaiono sulla superfìcie della verruca ben distinte l'una dall'altra come punte separate da solcature abbastanza profonde; altre volte appaiono appena come granulosità ruvide al tatto.
La cute circostante al porro non è di regola arrossata né infil¬trata.
I porri non infiammati sono di regola dolorosi soltanto alla pres¬sione. Molto sensibili sono le verruche della pianta del piede.
Le verruche volgari si localizzano con spiccata predilezione alle mani: si osservano però anche, ai piedi e anche sul viso, sul collo, sul cuoio capelluto. Sono pure descritte ver¬ruche volgari della mucosa orale.
Cura. - Alle solite causticazioni (con acido fenico puro, con etilato di sodio, con acido nitrico, con nitrato acido di mercurio, col galvanocauterio, ecc.), le quali spesso o non raggiungono l'intento o lasciano cicatrici assai brutte, è preferibile intervenire con una diatermocoagulazione che non necessita punti di sutura, o, se possibile, con un intervento laser.


VERRUCHE SENILI
Sono anche dette verruche seborroiche per il loro aspetto corneo untuoso.
Sono rilevatezze di una grandezza variabile da una lenticchia a una moneta di 2 centesimi o anche di un soldo, rotondeggianti o ovali o irregolari, di colorito bruno o nerastro, più prominenti nella loro parte centrale che nella periferica, le quali sono costituite per la mas¬sima parte da un accumulo di sostanza cornea, molle, friabile, untuosa
al tatto.
Si sviluppano nell'età matura e nella vecchiaia. Costituitesi, ri¬mangono stazionarie indefinitamente o ingrandiscono lentamente. Fre¬quentemente si localizzano sui fianchi, sul dorso, sul petto, sul collo; qualche volta sul viso e sulla faccia dorsale delle mani.
Cura. – Per la cura delle verruche senili si interviene come per le verruche precedentemente illustrate


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